Projects
27 17 28 4 24 11 22 26 25 1 9 10 15 3 6 20 21 16 29 8 2 5 7 18 14 19 23 13 12

Occorre aguzzare l’ingegno” si devono essere detti i cebi (Cebus libidinosus) del Piauì, uno stato del Brasile, avendo a disposizione noci di cocco in abbondanza. Questi frutti sono dissetanti e nutrienti… peccato abbiano il guscio estremamente duro e difficile da aprire. Per aggirare il problema, un gruppo di cebi del Piauì ha trovato un sistema migliore dello schiaccianoci. Sistema le noci di cocco su massi di arenaria e le rompe con grandi sassi di quarzite che possono pesare anche quanto loro, talvolta di più. Nonostante il peso, i cebi usano questi “macigni” con abilità e precisione, rivelando capacità sin ora documentate e studiate solo negli scimpanzè. L’abilità manipolativa di queste scimmie è risaputa e anche l’utilizzo di strumenti in cattività era già stato osservato più di 500 anni fa, ma il mondo scientifico ignorava che in natura i cebi usassero sassi e incudini. A ben vedere, ciò è sorprendente: 40 milioni di anni di evoluzione separano i cebi dall’uomo e dagli scimpanzè. Ed è per questo che quando Elisabetta Visalberghi (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Roma), Dorothy Fragaszy (Università della Georgia, USA), Eduardo Ottoni e Patricia Izar (Università di San Paolo, Brasile) hanno visto queste scimmie al lavoro con i loro occhi hanno deciso all’istante che occorreva saperne di più. Nel 2004 è partito il progetto EthoCebus, per approfondire gli aspetti ecologici, sociali, fisici ed evolutivi di questo straordinario comportamento.

 

Unit of Cognitive Primatology - tutte le immagini del sito sono protette da copyright 
Unit of Cognitive Primatology: all images are copyrighted