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Negli ultimi anni si è diffusa una maggiore sensibilità verso gli animali anche grazie a documentari e programmi televisivi. Non meraviglia, quindi, che molte persone abbiano iniziato a interrogarsi sull’eticità delle ricerche sul comportamento animale condotte in laboratorio e sull’opportunità di mantenere giardini zoologici, spesso assumendo posizioni fortemente critiche che non favoriscono un dialogo fra il mondo della ricerca e i fruitori della ricerca stessa. “Etologia dell’altro Mondo: a scuola dai cebi del Sud America” è un progetto del 2007 ideato dall’Unità di Primatologia Cognitiva e Centro Primati dell’ISTC-CNR e finanziato dal MIUR rivolto a studenti del liceo e ai visitatori del Bioparco di Roma. I suoi obiettivi erano (a) divulgare nozioni di comportamento animale utili a far capire l’importanza degli studi etologici condotti in giardini zoologici e centri di ricerca, (b) promuovere una riflessione critica sugli aspetti etici connessi allo studio del comportamento animale; favorire un atteggiamento di curiosità e interesse verso la ricerca e il sapere scientifico. Questi sono passi fondamentali per stimolare nei giovani il desiderio di intraprendere studi di carattere scientifico.

 

 

Il progetto ha coinvolto studenti di cinque licei di Roma e provincia, per un totale di circa 150 ragazzi. L’attività è iniziata con un incontro tra i ricercatori dell’ISTC-CNR e gli studenti durante il quale è stato proposto un questionario composto da 53 frasi sui quali i ragazzi dovevano esprimere un’opinione. Le frasi riguardavano argomenti controversi quali la sperimentazione animale, l’ambientalismo o il rapporto con gli animali da compagnia. Dall’analisi delle risposte fornite dagli studenti, è emerso che (i) i ragazzi più informati sugli animali sono anche quelli che si sentono maggiormente in confidenza con loro (ii) i ragazzi che hanno mostrato una maggiore attenzione alle tematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente hanno più confidenza con gli animali e una maggiore sensibilità verso le tematiche che riguardano le condizioni di vita degli animali da laboratorio, (iii) i ragazzi con maggiore tendenza ad attribuire sentimenti umani agli animali sono più sensibili alle condizioni di vita degli animali da laboratorio e (iv) i ragazzi più “utilitaristi” nei confronti delle risorse della natura sono meno sensibili alle condizioni di vita degli animali da laboratorio.

Sono poi emerse interessanti differenze di genere. Le ragazze mostrano una maggiore attenzione al rapporto con gli animali domestici dei ragazzi e hanno un atteggiamento di maggiore sensibilità riguardo alle condizioni di vita degli animali da laboratorio. I ragazzi, invece, tendono a dare più importanza al possibile utilizzo degli animali in funzione dell'esigenze dell’uomo. In generale, i risultati emersi dal questionario hanno dimostrato che la conoscenza del mondo animale favorisce un rapporto migliore con gli animali stessi.

Gli studenti hanno visitato il Centro Primati dell’ISTC-CNR per osservare insieme ai ricercatori, il comportamento dei cebi dai cornetti e di macachi del Giappone, lemuri, mandrilli, oranghi e scimpanzé e partecipato ad una serie di seminari organizzati in collaborazione con la Fondazione Bioparco. Gli argomenti trattati nei seminari sono stati la lateralizzazione emisferica del cervello, le influenze sociali sull’alimentazione, le abilità numeriche e l’organizzazione sociale dei primati non umani. Questo insieme di esperienze ha stimolato l’osservazione critica in chiave comparativa del comportamento dei primati e la discussione su aspetti riguardanti il mantenimento degli animali in cattività e i problemi etici inerenti alla sperimentazione.

 

8094091-sagome-di-scimmie Il questionario

8094091-sagome-di-scimmie I seminari dei ricercatori

 

 

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